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CREA:COMUNICATO 29 aprile 2022 BANDI progressioni art. 15 per R&T: Commissioni e criteri di valutazione

 

 

Con riferimento ai Bandi per le progressioni di livello dei ricercatori e tecnologi emanati lo scorso marzo, nella Mozione dei partecipanti all’Assemblea del personale CREA del 25/03/2022, era stata deplorata, tra l’altro, la disomogenea e sperequativa distribuzione dei posti tra i vari Centri, che, secondo l’Assemblea, non era determinata in relazione al numero degli appartenenti al livello inferiore (come invece previsto dall’art. 15 del CCNL) e l’eccessiva discrezionalità nei punteggi concessa alle commissioni. L’Assemblea aveva altresì invitato l’Amministrazione a modificare in autotutela il Bando, correggendo gli errori evidenziati.

Purtroppo, non siamo stati ascoltati e lo sforzo economico del Presidente e del CdA per garantire i passaggi di livello tanto attesi, invece di portare serenità, ha generato delusione per l’ennesima occasione persa, specialmente fra i ricercatori dei Centri che, oggettivamente, sono stati penalizzati in questa tornata concorsuale.

Il CdA sembra aver percepito la gravità della situazione e l’evidente disparità di trattamento fra Centri, tanto da aver riportato, nel Comunicato del Consiglio di Amministrazione relativo alla Seduta dell’11 aprile 2022 – Verbale 4/2022, che “…è stata concertata la promulgazione di un bando “aggiuntivo” per nuove opportunità di progressione di livello entro il primo trimestre 2023”.

Salutiamo questa notizia come un segnale di sensibilità da parte del CdA e ne apprezziamo la tempestività.

La scadenza per la presentazione della domanda per i passaggi di livello dei ricercatori/tecnologi è ormai passata e ora riteniamo utile ed opportuno fare alcune riflessioni sulla nomina dei membri delle commissioni e sulla scheda di valutazione, riflessioni che speriamo siano accolte dall’Ufficio Reclutamento, al fine di garantire equità di trattamento tra tutti i candidati dei diversi Centri del CREA.

Commissioni

La nomina dei membri delle commissioni è un momento delicato e comprendiamo le difficoltà dell’Ufficio Reclutamento. A tale proposito, ci sentiamo di proporre i seguenti suggerimenti che riteniamo possano essere d’aiuto per uno svolgimento corretto delle valutazioni e per un’accettazione serena dell’esito del concorso da parte dei candidati.

Sappiamo che il Consiglio Scientifico si è espresso nel caldeggiare l’esclusione dei Direttori dei Centri dalle commissioni e nel favorire la rotazione dei commissari.

Siamo d’accordo con la presa di posizione del Consiglio Scientifico, ma desideriamo entrare nel dettaglio di questa richiesta. L’esclusione deve valere non solo per i Direttori dei Centri, ma anche per gli ex-Direttori che in alcuni casi sono tornati a svolgere la loro attività come Dirigenti di Ricerca nello stesso Centro di cui erano Direttori o presso altri Centri, in seguito a trasferimenti.

Anche la rotazione dei commissari è un aspetto importante, facendo attenzione, in particolare, ad evitare che chi è stato commissario per un concorso a Primo Ricercatore si veda assegnata la commissione per il concorso a Dirigente di Ricerca dello stesso Centro (in questo caso, valuterebbe due volte gli stessi candidati). Inoltre, i Dirigenti di Ricerca di un Centro non dovrebbero valutare i candidati dello stesso Centro perché la “prossimità scientifica” con alcuni candidati potrebbe dare adito a dubbi sulla correttezza della valutazione.

Purtroppo, nella storia dei concorsi del CREA, la vicinanza scientifica dei commissari ad alcuni ricercatori del proprio Centro, anche se legittima, ha spesso creato malcontento nei candidati che si occupano di altre tematiche scientifiche. Occorre prestare particolare attenzione a questo aspetto, specialmente quando tanti punti sono “…a disposizione della Commissione per un’ulteriore valutazione della qualità o dell’apporto individuale…”.

 

Scheda di valutazione

Come già accennato sopra, e nonostante quanto da noi già chiesto nel Comunicato dello scorso 11 febbraio 2022, si è concesso alle commissioni, anche in questo Bando, un elevato grado di discrezionalità. In concorsi in cui la differenza di punteggio fra chi vince e chi perde, in una scala di 100 punti complessivi, è nell’ordine dei decimali di punto, avere 10 punti a disposizione, consente di ribaltare le graduatorie “a proprio insindacabile giudizio”.

Non pensiamo che ci sia una volontà discriminatoria in chi ha redatto le schede di valutazione dei concorsi, ma certamente queste schede favoriscono un alto grado di discrezionalità da parte delle commissioni.

Suggeriamo, pertanto, alcuni semplici provvedimenti che l’Ufficio Reclutamento potrebbe fare propri per consentire a tutti i candidati di essere valutati in modo corretto, equo e trasparente.

I punteggi a discrezione delle commissioni devono essere definiti secondo criteri oggettivi e devono essere validi per tutte le commissioni. Pensiamo che la stragrande maggioranza dei commissari sarebbe contenta di questa loro de-responsabilizzazione.

Alcuni esempi sono riportati di seguito:

Punteggi a disposizione della Commissione nella valutazione delle pubblicazioni:

Premialità per chi supera il punteggio massimo attribuito alle pubblicazioni. Se il punteggio massimo per le pubblicazioni ISI è 18, chi avrebbe raggiunto un punteggio più alto (20, 30, 40, 50, 100) nel caso non ci fossero state limitazioni, è giusto che sia proporzionalmente premiato.

Premialità per chi è primo autore, ultimo autore e corresponding author. È un criterio universalmente accettato ed è giusto che chi ha più pubblicazioni con il proprio nome in una delle posizioni sopra descritte abbia una premialità.

L’Ufficio Reclutamento potrebbe anche pensare di integrare le due modalità indicate sopra. La cosa importante è che questi criteri vengano adottati da tutte le commissioni nello stesso modo.

 

Punteggi a disposizione della Commissione nella valutazione dei “Contributi a programmi internazionali, a programmi nazionali o regionali, altri rapporti”.

In una scheda di valutazione caratterizzata da punteggi con variazioni nell’ordine dei centesimi di punto, i “Contributi a programmi internazionali” ed i “Contributi a programmi nazionali o regionali linee guida nazionali” valgono rispettivamente 11 e 9 punti.

Centinaia di ricercatori/tecnologi di tutta Italia si sono domandati cosa si intendesse con “Contributi a programmi…”. Decine di mail con richiesta di chiarimento sono state inviate all’Ufficio Reclutamento, ma non ci risulta che alle mail siano seguiti i chiarimenti richiesti.

Se l’attività più complessa per i ricercatori, anche per i ricercatori con una certa esperienza, è il “Coordinamento di progetto internazionale a bando con budget superiore ad 1.000.000 €”, che raggiunge un punteggio di 2,4 (ben inferiore agli 11 e 9 punti prima richiamati), ci si chiede cosa siano questi “Contributi a programmi…” e perché non si è pensato di dettagliarne il valore come è stato fatto con i progetti di ricerca.

In aggiunta, si decide di mettere a disposizione delle commissioni 3 punti da attribuire a questo “buco nero” nella scheda di valutazione, a cui sono già attribuiti punteggi astronomici.

Non siamo in grado di suggerire nulla al riguardo, se non di definire, anche in questo caso, un criterio di identificazione dei “Contributi a programmi…” che sia oggettivo e valido per tutte le commissioni e, all’interno di questo criterio di identificazione, uno o più criteri oggettivi per differenziare la qualità dei “Contributi” presentati nella domanda.

Lasciare alle singole commissioni la possibilità di decidere cosa sia un “Contributo a programma…” e quanto valga, creerebbe solo caos e risentimento.

Confidando che le istanze e i suggerimenti proposti vengano accolti come fattivo contributo al sereno espletamento dei concorsi, restiamo sempre a disposizione della dirigenza del CREA per il miglioramento della vita lavorativa all’interno dell’Ente.

 

 

                                                                      FGU –  Dipartimento Ricerca – sezione ANPRI, CREA

 

 

 

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